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La Novella Orchidea

Cosa prevede il Decreto Cultura 2025

In questo articolo analizzeremo in breve quali sono state le reazioni della stampa italiana al Decreto Cultura 2025 voluto dal ministro Alessandro Giuli. Un piano che, anticipiamo subito, è considerato un po’ “a luci e ombre” dal mondo dell’editoria.

Cosa contiene il decreto

Innanzitutto occorre specificare che il DL Cultura (varato il 23 dicembre 2024) è già legge dello Stato, visto che sia Camera che Senato l’hanno approvato il 19 febbraio scorso. La legge si articola su due cardini: la cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato e il cosiddetto “piano Olivetti per la Cultura”.

La cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato

Questa misura prevede un’unità di missione che coordini i progetti e gli interventi di cooperazione culturale con gli Stati e le Organizzazioni internazionali africane, oltre a sostenere i progetti di realizzazione culturale delle aree del Mezzogiorno. La struttura dovrà operare in stretto concerto con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (il dicastero di Antonio Tajani). 

Il Piano Olivetti per la Cultura

Il cardine principale della Legge prende il nome da Adriano Olivetti, industriale e figura di spicco nel boom economico italiano, celebre per le sue macchine da scrivere, oltre che scrittore ed editore. Nonostante manchino i decreti attuativi che dovrebbero dare corpo pratico ai provvedimenti, le linee guida delineano la strategia che verrà adottata. Come ha dichiarato lo stesso ministro Giuli: “Il piano mira a promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e di quelle svantaggiate”.

Nel piano, gli investimenti a sostegno dell’editoria e del comparto librario e bibliotecario sono tre. Il primo stanziamento, di 30 milioni di euro, è destinato all’acquisto di libri da parte delle biblioteche storiche e di prossimità. Il secondo, di 3 milioni di euro, è rivolto a incentivare l’apertura di nuove librerie da parte di under 35. Il terzo, 1 milione di euro, sosterrà la vendita di libri nel piccoli centri abitati (meno di 5mila abitanti). 25 milioni di euro verranno stanziati già nel corso del 2025, gli ultimi 5 milioni nel 2026. In aggiunta a questo stanziamento, altri 10 milioni di euro saranno destinati per ampliare l’offerta culturale dei quotidiani, incrementando le sezioni dedicate a spettacolo e cultura. 

Cos’altro contiene il provvedimento

Oltre alle linee guida indicate, il provvedimento finanzia anche cinque Istituti: La Giunta storica nazionale, la Domus Mazziniana, la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, l’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea e l’Istituto italiano per la storia antica. Il primo istituto, la Giunta storica, viene sovvenzionato di ulteriori 200mila euro per promuovere e realizzare edizioni critiche di opere di personalità rilevanti del XIX e XX secolo. Oltre a questi istituti, mezzo milione di euro è destinato alla Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea. Infine, 800mila euro sono assegnati alla Celebrazione del venticinquesimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio.

Il provvedimento introduce anche misure per semplificare gli interventi sul patrimonio culturale, il settore audiovisivo e il cinema. Nasce una nuova categoria di opere “non adatte ai minori di 10 anni” ed è stabilito il termine massimo entro il quale gli esercenti devono inviare la fattura per usufruire del bonus cultura 18app.

Le reazioni dell’editoria italiana

Nonostante lo stanziamento di fondi sia sicuramente una buona notizia per tutto il comparto, i rappresentanti della stampa e dell’editoria italiana ne hanno accolto in maniera piuttosto preoccupata la quantità e le modalità. Il 21 febbraio, infatti, i presidente di sette associazioni di librari, editori e bibliotecari hanno espresso i loro timori sulla quantità dei fondi previsti, in diminuzione rispetto al passato e che in prospettiva futura sembra ancora minore.

Sotto accusa, in particolar modo, lo stanziamento dei fondi per l’acquisto di nuovi libri da parte delle biblioteche, importante sostegno da parte di tutto il comparto in questi anni difficili. Il fondo, stanziato dall’ex ministro della Cultura Franceschini nel 2020, prevedeva 30 milioni di euro l’anno. Nel 2024 l’allora ministro della Cultura Sangiuliano cancellò lo stanziamento, mentre ora il nuovo ministro Giuli lo ha riconfermato, seppur dimezzato rispetto all’originale, dato che i 30 milioni sono distribuiti tra 2025 e 2026.

Anche altre iniziative della legge sono state oggetto di alcune perplessità. Per quanto riguarda l’apertura di nuove biblioteche da parte degli under 35, c’è il problema del mantenimento a lungo termine dell’iniziativa, dato che la difficoltà per questo tipo di attività è spesso la sopravvivenza nel corso degli anni. Anche il provvedimento rivolto ai Comuni sotto i 5mila abitanti ha ricevuto alcune critiche: il 21,1% della popolazione italiana, residente in comuni con più di 10mila abitanti, non ha accesso a una libreria vicina. L’iniziativa, quindi, sembrerebbe non avere un target chiaro.

Dopo una lunga esperienza nella gestione dei forum e un'esperienza editoriale triennale a tutto campo in una redazione digitale, gestisco da nove anni la promozione della collana digitale "La Novella Orchidea".

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