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La Novella Orchidea

La storia di ComiXology (un altro cadavere di Amazon)

Il mondo dei fumetti è fatto soprattutto di carta, ma per un breve periodo non è stato così. In circa 15 anni di vita, la app e il portale ComiXology hanno fatto la differenza nella compravendita del fumetto digitale statunitense. Una storia che si è conclusa amaramente nel 2023, con il totale assorbimento del suo catalogo in Amazon Kindle.

L’intuizione iniziale

Tutto parte nel 2007, quando David Steinberger, John D. Roberts e Peter Jaffe decidono di creare una piattaforma capace di avvicinare il fumetto cartaceo al mondo digitale. Il servizio è pensato per aiutare i lettori a scoprire le nuove uscite, e le fumetterie a gestire gli ordini. L’idea vale ai tre la vittoria della Business Plan Competition alla New York University e grazie ad essa iniziano a ricevere finanziamenti. Roberts, dieci anni dopo, raccontò di averne avuto l’intuizione già nel 2006, periodo in cui lavorava per la Marvel allo sviluppo di un software in grado di tracciare i fumetti distribuiti e venduti ogni mese.

Ma il 2007 si rivela essere l’anno giusto, perché con il lancio del primo iPhone nascono anche le app. Il mercato statunitense del fumetto era già sotto stress per la pirateria, ma con internet alla portata di tutti il fenomeno diventa più frequente e meno facile da controllare. Allora perché non investire sul formato digitale?

Il vero salto di qualità per ComiXology arriva nel 2009, quando viene lanciata la sua app per iPhone e il primo fumetto digitale. La nuova tecnologia Guided View scuote enormemente un mercato ancora acerbo e si impone come standard di visualizzazione. La possibilità di zoomare le singole vignette per scorrerle in maniera sequenziale, adattando l’esperienza di lettura alle dimensioni ridotte degli smartphone, si rivela essere la carta vincente per un pronto successo.

L’ascesa come store globale

La Marvel annusa subito l’affare e alla fine dello stesso anno commissiona ai fondatori di ComiXology una app dedicata ai loro fumetti per l’iPad, che sarebbe stato rilasciato di lì a poco. Il resto è storia. ComiXology diventa presto il punto di riferimento per i grandi editori americani e per gli utenti, che si abituano a trovare le novità del mercoledì non solo in fumetteria, ma anche sullo smartphone. Il 2013 vede poi l’introduzione di Submit, il programma che permette agli autori indipendenti di caricare le proprie opere direttamente nello store.

Alla fine dell’anno, ComiXology comunica alcuni numeri ufficiali da capogiro: oltre 200 milioni di download cumulativi dell’app, più di 4 miliardi di pagine vendute/lette in totale e un catalogo di oltre 45.000 titoli da più di 75 editori. Non a caso, per 3 anni di fila è la app non ludica più redditizia su iPad.

L’acquisizione da parte di Amazon

Il 2014 segna una svolta: Amazon acquisisce ComiXology. Per la piattaforma, questo si traduce in nuove risorse e visibilità globale, ma anche restrizioni e un notevole ridimensionamento nella libertà d’uso. Poco dopo, infatti, gli acquisti in-app su iOS e Android vengono disattivati per evitare le commissioni ai rispettivi store: gli utenti devono andare sul sito web per comprare i fumetti, un passaggio che molti percepiscono come una complicazione.

Nonostante ciò, la piattaforma continua a crescere e negli anni successivi Amazon lancia nuovi servizi. Nel 2016 arriva ComiXology Unlimited, un abbonamento mensile che offre l’accesso a migliaia di titoli. Nel 2018 debutta ComiXology Originals, una linea di fumetti digitali esclusivi, pubblicati direttamente online e spesso realizzati da nomi di primo piano. Per qualche anno la piattaforma riesce a mantenere una propria identità, con lettori fedeli e un ruolo centrale nell’ecosistema del fumetto.

Il lento declino (e la triste fine)

Dal 2021, e soprattutto durante il 2022, Amazon avvia la migrazione verso Kindle, con l’obiettivo di unificare tutti i contenuti digitali in un’unica app. Tra le varie novità della versione 4.0 del 17 febbraio 2022, delle quali Amazon non dà alcuna spiegazione, c’è la chiusura dello store digitale e la migrazione dei servizi di Submit al KDP, cosa che crea non poco scompiglio in termini di royalties e pagamenti.

Ai tagli del personale (circa 18.000 licenziamenti nel 2022) segue l’abbandono del fondatore Steinberger e di Moser (la guida creativa di ComiXology Originals). Le proteste della community si moltiplicano, fino alla fine del 2023, quando Amazon chiude ufficialmente l’app ComiXology. Da quel momento tutti i contenuti sono rimasti accessibili solo tramite Kindle, con lo store inglobato direttamente in Amazon.

ComiXology: un’eredità che resiste, ma per quanto?

La notizia ha lasciato l’amaro in bocca a molti, perché ComiXology non era solo uno strumento. Era percepita come una comunità, un luogo fatto su misura per i lettori di fumetti. La sua influenza è tuttora evidente. Ha dimostrato che il fumetto digitale non è un ripiego, ma una nuova modalità di fruizione. Ha dato visibilità agli autori indipendenti come mai prima d’allora. Ha stabilito standard tecnologici, a partire dalla Guided View, che ancora oggi condizionano le app di settore.

Purtroppo, ci sono molti ostacoli che non si vogliono superare. Molti stores non accettano gli ePub in fixed layout (il formato tipico dei fumetti), c’è molta censura nei confronti dei contenuti grafici e gli e-Reader non offrono un supporto davvero completo per una lettura agevole. Per non parlare del tema accessibilità, che ha complicato il tutto senza una reale necessità di mercato. 

Una domanda, fra tutte, rimane aperta: il futuro del fumetto digitale si avvicina a quello di ComiXology?

Classicista di formazione, opero da nove anni nel campo della correzione di bozze, del copywriting e dello storytelling. Coordino tutte le pubblicazioni della collana "La Novella Orchidea" fin dalla sua fondazione e collaboro anche in altri progetti nell'area Social Media Marketing.

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