La Pentagonia semicircula: il pharmakon della libertà
Sono passati più di sei mesi dall’ultima pubblicazione di Ricardo Tronconi, Aniel Day. Ora è finalmente disponibile su tutti gli stores online il nuovo racconto edito da La Novella Orchidea. Anche se l’opera presenta tinte decisamente più erotiche, ritroviamo un filo conduttore nella Pentagonia semicircula, pianta immaginaria che dà anche il titolo alla novella.
In questo caso non si parla di un pharmakon in grado di calmare i dolori del corpo, ma di una sorta di “terapia del dolore” psicologica. La nemesi di quella fisica. In Aniel Day, quest’ultima viene proposta come l’unica soluzione per superare il dolore ed è perciò ostacolata in tutti i modi dal sistema. La Pentagonia semicircula, invece, ha la straordinaria proprietà di assopire la mente ed è dunque legalmente accettata. Perfino il cibo di Villa Paradiso, il resort ameno per chi ha vuole sfuggire ai problemi della vita, la contiene in grandi quantità.
Tra le due cure, quella fisica e quella psicologica, esiste infatti una differenza essenziale. La prima è conseguenza di un dolore che l’essere umano non può controllare, la seconda è invece l’esatto opposto. Sì, perché la Pentagonia viene utilizzata proprio da chi non vuole soffrire le conseguenze delle proprie azioni. Da chi, pur potendo scegliere di risolvere i problemi della vita, decide di non decidere. In questo modo, tuttavia, viene infranto il libero arbitrio. Cadono tutte le responsabilità, le colpe e le conseguenze delle nostre azioni. E come potrebbe essere una vita beata… senza la possibilità di scegliere?
In questo scenario medico-religioso, non possono che stagliarsi alcune figure altrettanto simboliche. Troviamo i due adolescenti Adamo ed Eva (gli unici a soggiornare a Villa Paradiso), la loro controparte adulta nelle persone di Dene e Certo, più alcuni personaggi senza nome (l’incerto) o con nomi parlanti (la bella Bella). E con una novità: questo è il primo racconto in cui compare il neutro. Esplicitato tramite asterisco, segnala non tanto una scelta di genere, quanto una figura senza etichette in generale (nemmeno quella dell’essere umano).
Per chi si trovasse confuso, confusa o confus*, è presente alla fine del racconto una sezione “forum”, dove alcuni utenti si scambiano opinioni sul significato della novella, sul numero dei personaggi e sul grande assente del racconto: il liutaio.
Il racconto sarà a giorni disponibile anche nella versione audiolibro, che come sempre potete trovare nella sezione “Opere” di questo sito. Buona lettura e buon ascolto!