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La Novella Orchidea

Avventura nelle palafitte, ovvero il mistero del Tempo

È online su tutti i principali shop Avventura nelle palafitte, nuovo racconto di Ricardo Tronconi sullo scorrere del tempo. E quale periodo migliore per leggerlo se non il Natale, occorrenza con cui ogni anno si celebra, ciclicamente, la nascita di Cristo?

È vero, questa novella non parla del Salvatore. Il Tempo, però, è un argomento affascinante e mai obsoleto, quando si tratta di religione. Nel mondo cristiano occidentale, tutte le festività religiose sono scandite da un tempo ben definito, da misteri, a volte da miracoli inspiegabili. E non siamo molto lontani dalla trama del nostro racconto.

Due archeologi di fama mondiale, specializzati in Neolitico e palafitte, scoprono fra i reperti di uno scavo al lago Lagone un orologio di nota marca. Naturalmente le ipotesi strampalate non tardano ad arrivare. Forse qualcuno l’ha perso durante gli ultimi settant’anni di scavi? Sono stati gli alieni a lasciarlo cadere dal loro UFO? E se fosse tutta una questione di pubblicità? Sì, perché l’orologio, pur conservando i segni del tempo, presenta un design all’avanguardia, troppo anche per gli anni in cui viene ritrovato.

I nostri protagonisti, comunque, capiscono subito che qualcosa non quadra. Dopo una serie di incontri e peripezie, si lasciano convincere a effettuare un salto nello spazio-tempo. L’obiettivo? Scoprire l’origine misteriosa dell’orologio. Grazie a una Panda 4×4 leopardata, raggiungono la loro destinazione quattromila anni prima, proprio presso quel villaggio di palafitte che avrebbero studiato nel futuro e nel quale avrebbero trovato l’orologio.

Da qui in poi dovrete risolvere voi il rompicapo. Tenetevi forte: sarà come salire sulle montagne russe, tra paradossi spazio-temporali ed eventi storici vissuti in prima persona.

Tornando alla nostra riflessione iniziale, dunque, cosa c’entra il Natale in tutto questo? La parola chiave è sempre il tempo, simboleggiato da quel misterioso orologio che non si sa se venga dal passato o dal futuro e che porta gli archeologi protagonisti a interrogarsi sulle proprie origini. Tutto il racconto è scandito da una cesura netta tra un “prima” e un “dopo” (con chiaro riferimento all’Anno Domini). Tra ciò che percepiamo scorrere e ciò che manipoliamo nel tempo. Tra gli eventi che ci hanno portato a essere ciò che siamo e la promessa di qualcosa che deve ancora venire.

Ancora una volta, vediamo i protagonisti della novella arrabattarsi per cambiare il tempo, che però è sempre fedele a sé stesso e fa accadere gli eventi esattamente come devono accadere, con o senza interazione umana. Come sempre, l’unico spiraglio di libertà per l’uomo sta nelle decisioni che prende: come l’ultima scelta di Claudine e Mirco, i due archeologi, che li rende appunto “liberi” dal tempo che avevano inseguito fino a quel momento.

E non è un caso che la novella si concluda con una inaspettata gravidanza, che voci di corridoio danno più lunga del normale… simbolo di quella rinascita che solo chi sa di non poter padroneggiare il tempo, ma accoglierlo in tutte le sue sfumature passate, presenti e future, può godere a pieno nella sua potenza liberatrice.

Buona lettura e buon Natale!

Classicista di formazione, opero da nove anni nel campo della correzione di bozze, del copywriting e dello storytelling. Coordino tutte le pubblicazioni della collana "La Novella Orchidea" fin dalla sua fondazione e collaboro anche in altri progetti nell'area Social Media Marketing.

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