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La Novella Orchidea

Abbiamo provato a rendere accessibili i nostri eBook

Nell’agosto del 2023, dunque poco meno di due anni fa, scrivevamo su questo blog un articolo dedicato agli eBook accessibili e ai requisiti dell’European Accessibility Act per poterli considerare tali. Ora, a fronte dell’entrata in vigore del Decreto dal 28 giugno 2025, possiamo raccontarvi la nostra Odiss… esperienza nella pubblicazione degli stessi.

Un passo indietro: EEA e WCAG 2.0 Level AA

Il primo è l’acronimo dell’European Accessibility Act, emesso dall’Unione Europea il 17 aprile 2019. È un Decreto che detta i requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi digitali e audiovisivi nel mercato europeo, compresi gli eBook. Il secondo, invece, fa riferimento alle Web Content Accessibility Guidelines. Le linee guida del WCA sono state sviluppate dal W3C (World Wide Web Consortium), l’organismo internazionale che si occupa di stabilire gli standard web per quanto riguarda i principi di accessibilità, internalizzazione, privacy e sicurezza. Esistono tre livelli di conformità, identificabili con il numero di “A”: quello richiesto dalla maggior parte delle normative, compreso dall’EEA, è il secondo.

Come funziona fuori dall’UE

Non sappiamo esattamente quali avvisi contempli il KDP di Amazon, essendone stati banditi ormai da tempo per la pubblicazione di contenuti espliciti, ma nel Centro Assistenza sono presenti delle Linee Guida per l’accessibilità.

Per quanto riguarda Kobo, per ora non ci sono obblighi o spunte.

Non così per Lulu, che prevede la compilazione di una “Accessibility Declaration” in cui si autodichiara la conformità/non conformità dei propri eBook allo standard WCAG 2.0 Level AA. Quest’ultima, anche se vale solo per gli eBook venduti nell’Unione Europea, è necessaria per il completamento della pubblicazione. Lulu si impegna a siglare ogni eBook conforme/non conforme con un bollino apposito, ma non solo. Nel caso in cui l’autodichiarazione sia stata falsificata, ne sospende immediatamente la distribuzione.

Come funziona in Italia

Qui è doveroso fare con una premessa. Tutti gli eBook pubblicati prima della scadenza del 28 giugno 2025 possono essere distribuiti fino al 2030 senza obbligo di modifiche. Nonostante questo, il nostro team si è rimboccato le maniche e ha deciso di ripubblicare oltre 120 eBook (online dal 2014 a oggi) per renderli accessibili. Nel frattempo, sono anche state fatte delle revisioni approfondite degli stessi, di cui parleremo nel prossimo articolo.

Abbiamo perciò acquistato l’abbonamento mensile di StreetLib Write, che consente di “creare da zero il tuo eBook accessibile”.

Il funzionamento è semplice. Dentro ogni sezione di testo del libro compare un’icona cliccabile, per controllare che non ci siano errori di accessibilità. In alternativa, nella parte alta della schermata, è possibile avviare un’analisi completa dell’intero eBook. Gli eventuali errori vengono segnalati a lato e si possono correggere facilmente dentro il testo stesso o negli spazi appositi messi a disposizione da StreetLib. Il passaggio a sezioni diverse del libro invalida il processo di accessibilità e per esportare l’eBook corretto è necessario eseguire l’analisi un’altra volta.

Per quanto riguarda i nostri prodotti, è stato rilevato un solo tipo di errore, ovvero l’assenza di meta-tag (una sorta di descrizione alternativa) per quanto riguarda le immagini. Questo problema, anche se facilissimo da risolvere, è gestito in maniera piuttosto basica. Nello spazio del metadato si può scrivere qualsiasi cosa: la presunta “accessibilità” si basa quindi molto sull’onestà intellettuale di chi compila i campi.

Il primo problema: le lingue

Una volta esportato l’ePub, questo deve essere nuovamente caricato nell’Hub di pubblicazione. Qui troveremo una sezione (segnalata con la stessa icona di Write) in rosso o in verde, a seconda dell’analisi effettuata dal sistema in fase di pubblicazione. Va da sé che, se quella eseguita in Write è risultata positiva per l’accessibilità, lo sarà anche durante quest’ultima fase.

E invece no. Per quanto riguarda gli eBook in italiano e in inglese, tutto è filato liscio. Ma quando abbiamo provato a caricare gli ePub in spagnolo, francese e cinese, l’analisi di accessibilità rimandava sempre a un errore specifico: la mancanza del “metadata-accessibilitysummary”. Insomma, anche se dentro Write i libri in spagnolo, francese e cinese risultano perfettamente accessibili, in fase di esportazione il sistema non crea il riassunto dell’accessibilità all’interno del documento. Nello specifico, lo “schema:accessibilitySummary” serve a informare gli utenti su quali caratteristiche di accessibilità sono disponibili.

È un errore relativamente facile da correggere, perciò ci siamo subito attivati per contattare il team tecnico di StreetLib. Il problema è che, in un mese, non solo l’errore non è mai stato risolto, ma l’unica risposta che abbiamo ricevuto (anche dopo numerosi solleciti) è stata che il ticket era ancora in lavorazione. Alla fine, per ovviare autonomamente all’errore, abbiamo ricaricato tutti i file in lingua siglandoli come eBook in inglese e traducendo manualmente in francese, spagnolo e cinese tutte le parti interessate.

Il dubbio che ci è sorto è che StreetLib non metta davvero a disposizione un sistema universale per creare eBook accessibili, ma abbia attivato l’opzione solo per gli ePub in inglese e in italiano (probabilmente il loro mercato maggiore). Considerando che l’abbonamento costa quasi 9 € al mese, non è un disservizio da poco.

Il secondo problema: i fumetti

Una volta ripubblicati tutti i racconti, siamo passati ai fumetti. E qui si è aperto un capitolo completamente diverso. Infatti, gli eBook in Fixed Layout (che contengono “pagine” incolonnate senza possibilità di modifica, più o meno come i PDF) non contemplano il controllo di accessibilità. Questo è uno dei temi centrali dell’accessibilità per cui LIA, la Fondazione Libri Italiani Accessibili, si batte da anni.

In questo tipo di eBook, spesso fumetti, le immagini (che sono a tutti gli effetti pagine) non possono avere una descrizione alternativa. È il motivo per cui, ad oggi, gli ePub Fixed Layout sono esclusi dall’obbligo di ottemperare agli standard di accessibilità.

Con gli strumenti gratuiti che si trovano online, trasformare un ePub in PDF e poi caricarlo su Write come Fixed Layout è un gioco da ragazzi. L’abbiamo fatto anche noi, per quanto riguarda le pubblicazioni che contemplano la presenza del fumetto e del racconto insieme. È stata una scelta ben ponderata, che non toglie nulla alla piacevolezza della lettura testuale, ma aumenta di molto la qualità delle immagini delle tavole disegnate. Gli eBook contenenti solo un limitato numero di immagini, invece, sono stati lasciati in formato Reflowable.

E se, per aggirare il sistema, avessimo utilizzato questo metodo per tutte le nostre pubblicazioni? Non avremmo obblighi di legge e, in maniera del tutto ipocrita, potremmo dire di ottemperare a pieno agli standard EEA (che, ripetiamo, esclude gli ePub Fixed Layout dall’equazione). Una scorciatoia molto comoda per chi vuole fare “accessibility washing”, senza muovere un dito verso una lettura più inclusiva.

Il terzo problema: la pubblicazione

Una volta terminata la revisione e l’esportazione di ogni fumetto, siamo tornati all’Hub di pubblicazione. Qualche giorno prima avevamo scritto all’assistenza di StreetLib, ricevendo conferma del fatto che gli eBook di questo tipo venissero pubblicati senza il controllo di accessibilità (già non presente su Write).

Con nostra sorpresa, invece, nelle vecchie schede di pubblicazione era presente la sezione apposita… tutta in rosso, comprensibilmente! A quel punto, abbiamo riscritto all’assistenza, che ci ha consigliato di disabilitare le precedenti pubblicazioni e crearne da zero, con nuovi ISBN. Oltre all’immenso lavoro, quindi, ci siamo anche trovati nella posizione di dover cancellare con un colpo di spugna anni di posizionamenti dei nostri fumetti negli store. Per non parlare del fatto che su StreetLib il numero di ISBN a disposizione è limitato…

Qui è sorto l’ultimo problema, ovvero che il sistema non sempre riconosce i Fixed Layout come tali. È un po’ un terno al lotto: pur aprendo una nuova scheda di pubblicazione, a volte viene attivata la funzione di accessibilità nel caricamento del contenuto. In quel caso, bisogna disabilitare anche la scheda corrente e rifare tutto daccapo.

Fatto questo, il sistema riconosce automaticamente come clone la nuova pubblicazione (e ci chiediamo perché: se l’ISBN è nuovo, anche se il libro ha gli stessi dettagli, l’edizione potrebbe essere diversa). Bisogna perciò scrivere un’altra volta all’assistenza e chiedere cortesemente che sblocchino a mano gli eBook. Sperando che, come è successo a noi, la persona che si occupa del customer care non sia in ferie per due settimane.

Conclusioni: ne vale la pena?

Da parte nostra siamo molto contenti di aver implementato la possibilità di una lettura più inclusiva. È chiaro che la nostra mole di pubblicazioni non ha aiutato nel processo e speriamo che in futuro anche i fumetti possano essere finalmente accessibili. Ma la forte sensazione che abbiamo avuto in questi mesi di travaglio è che non a tutti possa interessare un “viaggio” del genere. I modi per aggirare il sistema sono tanti e molto convenienti. Non da ultimo, anche chi mette a disposizione gli strumenti di accessibilità non sembra realmente interessato a risolvere i problemi che possono sorgere, quasi fosse solo una blanda operazione di marketing.

Non ci resta che aspettare e vedere cosa ci riserverà il futuro dell’editoria digitale: ma usciamo da questo esperimento con in bocca il sapore amaro della delusione.

Classicista di formazione, opero da nove anni nel campo della correzione di bozze, del copywriting e dello storytelling. Coordino tutte le pubblicazioni della collana "La Novella Orchidea" fin dalla sua fondazione e collaboro anche in altri progetti nell'area Social Media Marketing.
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