Il mercato degli audiolibri cresce, ma l’AI incombe
Che gli audiolibri fossero una sorta di “fenomeno digitale” del momento era cosa nota. Ora anche i dati sembrano confermare questo trend positivo, soprattutto per il nostro Paese.
Una ricerca dimostra la crescita del mercato in Italia
Sono usciti infatti i risultati della ricerca a cura di NielsenIQ, commissionata da Audible, la piattaforma audio-entertainment di Amazon. La ricerca è stata condotta a marzo del 2023 su un campione di mille persone. Nel 2022 gli italiani che avevano ascoltato podcast e audiolibri erano quasi il 30%, con il 64% a proprio agio con entrambi i formati. Il 39% aveva dichiarato di ascoltare contenuti audio almeno una volta al mese e il 25% almeno una volta alla settimana. Nella nuova ricerca di NielsenIQ questi dati si rafforzano. Rispetto al 2022, i fruitori di podcast in Italia sono cresciuti del 7%, mentre quelli di audiolibri del 5%. Un aumento per entrambe le categorie, quindi, che ha visto tra l’altro gli uomini (soprattutto al sud) prevalere leggermente sulle donne nella fascia 25-34 anni, con un tempo di ascolto di oltre 4 ore al giorno.
Non solo, il contenuto audio sembra un fenomeno particolarmente intergenerazionale. La percentuale più alta degli heavy users appartiene alla fascia d’età più avanzata. Tuttavia, il 28% dei genitori intervistati dichiara di avere figli che ascoltano audiolibri. Nel 44% dei casi, inoltre, sarebbero state proprio le generazioni più giovani a far conoscere lo strumento a quello più grandi.
Per quanto riguarda i luoghi preferiti dove fruire i contenuti audio, la casa ha ottenuto la preferenza più alta (il 70%), seguita da automobile e mezzi pubblici. Questo dato si conferma incrociando le motivazioni per cui la gente fruisce degli audiolibri, ovvero il desiderio di rilassarsi (49%) e di esperire un libro quando non si ha la possibilità, o il tempo, di leggerlo (33%). Inoltre, oltre ad essere visti come un valido supporto allo studio per i figli secondo un genitore su tre, gli audio sarebbero un ottimo rimedio per la noia (50%), lo stress quotidiano e la solitudine (44%) e l’insonnia (43%).
EBook vs audiolibri e libri cartacei? Non proprio.
Ma la passione per il contenuto digitale è evidente anche per l’eBook e il libro cartaceo. Rispetto al 2022, infatti, la ricerca evidenzia un aumento delle persone che utilizzano tutti e tre i formati (il 48%, con un aumento annuo del 9%). Circa il 30%, inoltre, ha dichiarato di aver effettuato l’acquisto di un contenuto “in un altro formato” oltre a quello fruito inizialmente, come ad esempio un libro cartaceo dopo aver ascoltato un audiolibro. Per quanto riguarda la ricerca dei contenuti audio, il 39% del campione ha dichiarato di affidarsi soprattutto a siti web di editori e distributori, con i social e internet, in generale, a fare da cornice per scoprire le ultime novità sui contenuti disponibili.
Ma quali sono i criteri per giudicare l’acquisto di un audiolibro? Piuttosto prevedibilmente è la voce a fare da padrona come elemento fondamentale per il 53% degli intervistati, con il 61% che la preferisce singola e non assieme ad altre voci nella narrazione. Inoltre, il 60% preferisce la voce di un lettore professionista rispetto a quella di un attore noto. I generi preferiti sono parecchi, ma su tutti spiccano i classici, con thriller e fantasy a seguire.
L’AI piomberà sugli audiolibri?
Ma su questo giovane mercato in crescita sembrano incombere importanti cambiamenti, soprattutto oltreoceano. Con più del 50% degli americani che ascolta audiolibri (dati del 2022), è evidente come le possibilità di guadagno per una tecnologia in grado di far risparmiare tempo e denaro siano enormi. Mentre alcune aziende come Descript, Coqui e Speechify offrono già servizi di clonazione vocale AI per altri scopi, fino ad ora nessuno aveva ancora aggredito il mercato principale. Ma tutto questo sta cambiando velocemente: produttori globali come Amazon, Apple e Google si stanno muovendo in questa direzione e l’intera offerta nel settore audio potrebbe presto mutare. Audible, la piattaforma di Amazon, consente ora ai creatori di utilizzare voci generate da AI dalla sua filiale Amazon Polly. Queste voci si basano su reti neurali e possono adattarsi allo stile e all’emozione del testo. Apple Books, invece, offre diverse voci generate dall’AI tramite l’assistente vocale Siri.
Due casi a confronto: Google e Storytel.
Il discorso di Google è più complesso. L’azienda di Mountain View starebbe pensando di trasformare in audiolibri tutti i testi pubblicati. Potendo contare su un database di contenuti immenso, il progetto appare veramente colossale, ma i recenti sviluppi in ambito AI lo renderebbero più agevole. La trasformazione avverrebbe proprio grazie alla sintesi vocale, con voci digitali, ma ottimizzate per la lettura di libri. Questo permetterebbe di ovviare anche nel caso non ci fosse una versione audio disponibile di un libro: Google provvederebbe a generarla automaticamente al momento, offrendo all’utente diverse possibilità di personalizzazione delle voci. L’obiettivo dichiarato è quello di azzerare i costi di produzione degli audiolibri e universalizzare il formato sul mercato.
I primi passi in questo senso sono stati mossi proprio dall’assistente digitale di Google, che ora è in grado di leggere i contenuti delle pagine web. La prima versione per gli audiolibri sarà sicuramente disponibile solo per la lingua inglese, per poi espandersi nel mondo.
Un altro caso riguarda Storytel. L’azienda ha annunciato da poco l’imminente lancio della funzione VoiceSwitcher. Storytel, uno dei maggiori servizi di abbonamento al mondo per lo streaming di audio, ha siglato un accordo in esclusiva con ElevenLabs, leader del mercato nel campo dei software vocali con AI. Questa partnership mira ad espandere l’offerta audio per l’utente, che non vedrà le voci “tradizionali” estinguersi, ma affiancate da diverse opzioni di ascolto. La collaborazione prenderà il via proprio quest’estate con il lancio dei primi audiobook in lingua inglese e consentirà agli utenti di “switchare” dalla voce umana a una selezione di voci sperimentali generate dall’AI, mantenendo la continuità di fruizione. Entro la fine del 2023, Storytel prevede di estendere il servizio anche ad alcune collezioni svedesi e danesi, per poi espandersi nel resto del mondo.