Cosa leggono i non vedenti? Sorpresa: eBook!
Leggo sempre più spesso commenti e post di una branca di persone che si considerano resilienti e resistenti. Quelli che amano la carta e che senza alcuna possibilità di cambiare idea aborrono il digitale.
Naturalmente non c’è bisogno che scriva di quale carta si tratta. Solo quella dei libri, ovvero dei romanzi (nessuno considera i racconti, ma se volete qui ne trovate di interessanti). Per tutto il resto, testate giornalistiche, articoli scientifici, ricette, bugiardini dei farmaci, leggere in digitale va benissimo. Per i libri invece no, si vuole la carta a gran voce.
Il motivo principale di questa scelta sembra essere la “freddezza” trasmessa dal display di un eBook Reader. Che poi queste stesse persone passino il 90% del loro tempo a inquinare la giornata di amici e parenti con foto di gattini su Whatsapp, è un’altra storia.
Il vero problema non sta nella lotta tra carta e display, ma nella concezione (sbagliata da entrambe le parti) che il contenitore valga più del contenuto. È una percezione della realtà che distorce il senso della lettura e si basa sul presupposto che tutti abbiano le stesse opportunità di fruire di ciò che è scritto.
Fondazione LIA (Libri Italiani Accessibili) era già arrivata a queste conclusioni il 18 giugno del 2013, quando mise a disposizione sul suo catalogo online 2.500 eBook accessibili. Tutto questo grazie al sostegno di AIE (Associazione Italiana Editori), attiva già dal 2011 nell’ambito dell’inclusività culturale.
Ad oggi, il sito www.libriitalianiaccessibili.it ospita più di 24.000 titoli di oltre 76 marchi editoriali diversi e annovera tra i soci della sua fondazione anche la piattaforma di prestito digitale MLOL.
Libri accessibili
Ma cosa si intende per libro accessibile? È a tutti gli effetti un eBook che, a seguito della certificazione di un esperto, offre a persone con disabilità visiva o difficoltà di lettura la possibilità di essere adattato a diverse esigenze. Ogni eBook presente nel catalogo LIA ha infatti una sua scheda di riferimento con indicate le caratteristiche di accessibilità. Qualche esempio? L’ingrandimento dei caratteri del testo, la modifica dei colori per il testo e lo sfondo o la descrizione alternativa per i contenuti non testuali.
Il pubblico di riferimento è vasto. Non si tratta solo di persone con disabilità visiva (ipovedenti e non vedenti), ma anche di utenti con disturbi specifici dell’apprendimento, come la dislessia.
I numeri parlano chiaro: in Italia ci sono più di 2 milioni di persone che rientrano nelle categorie sopra citate. Inoltre, un’indagine condotta da Doxa per conto di AIE, in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e la CNUDD (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità), ha evidenziato che le persone con disabilità visiva leggono tre volte in più della media dei lettori vedenti.
Per moltissime persone, dunque, non solo la carta non è un caro ricordo, ma risulta essere un vero e proprio impedimento. Per questo motivo LIA ha scelto come supporto l’eBook: la produzione è meno costosa e le tempistiche di pubblicazione più veloci di una versione braille cartacea. Inoltre, si tratta di un formato adattabile a molti schermi (smartphone, computer, tablet, eReader) e a molti usi. Ad esempio, un PDF o un ePUB possono essere comodamente letti da computer con l’ausilio di un display braille. Si tratta di una barra esterna che “traduce” il testo digitale, permettendo ai non vedenti di leggere con le dita. Un altro modo per “leggere” con i sensi è quello di usare la funzionalità di sintesi vocale, che abilita la lettura ad alta voce del testo (essenzialmente trasformando l’eBook in un audiolibro).
Nuove prospettive per i non vedenti
Tuttavia, queste soluzioni potrebbero non essere sufficienti per non vedenti che studiano o per istituzioni culturali come musei e biblioteche. In quest’ottica, lo scorso anno quattro ingegneri laureandi dell’Università di Bologna hanno presentato il progetto eBraille, primo classificato nella categoria “Idee Emergenti” di Vitamina C Digitale. Il lettore si basa sull’uso dei polimeri elettroattivi, che permettono di modificare la superficie in base a impulsi elettrici. Lo schermo di questo eReader è in grado di far percepire i caratteri braille come se fossero in rilievo, a seconda della velocità di lettura dell’utente ipovedente o non vedente, tramite il tocco della mano direttamente sul display.
Si prospetta dunque un futuro tutto digitale? Non necessariamente; almeno per ora, chi preferisce il profumo della carta può ritenersi ancora al sicuro. Tuttavia, è importantissimo conoscere anche le potenzialità dell’eBook, non solo nella propria sfera di lettura. Quando saremo anziani, poter ingrandire i caratteri del testo a piacimento non ci sembrerà più tanto demoniaco…
Citando LIA:
“Lavora ogni giorno con l’obiettivo di favorire la creazione di un ecosistema editoriale accessibile per tutti. Una pubblicazione digitale accessibile (come un PDF o un EPUB) è un prodotto di qualità migliore per tutti e adatto alle diverse esigenze di lettura. Garantire a tutte le persone la possibilità di leggere un documento, a prescindere dalla tipologia e dal contesto, significa riconoscerne il diritto alla cultura e all’informazione, allo studio e al lavoro, in piena autonomia.”