Com’è andata l’editoria italiana quest’anno
Siamo ormai giunti quasi alla fine di questo 2023, un anno di transizione per l’editoria digitale. Da una parte, dati e riferimenti che confermano la sostanziale tenuta del settore. Dall’altra, luci e ombre su un futuro ancora da scrivere e definire. Ma andiamo con ordine.
L’editoria italiana tiene: i dati dell’AIE
A ottobre, in occasione della Buchmesse di Francoforte, l’AIE ha presentato i dati sull’editoria nel nostro Paese. Il giro d’affari nel 2022 è arrivato a 3,4 miliardi di euro, 300 milioni di euro in più rispetto al 2019. Una crescita importante, che colloca l’editoria italiana al quarto posto in Europa come valore sul venduto, dietro a Germania, Regno Unito e Francia.
Nel 2022 sono stati pubblicati 83.950 nuovi titoli a stampa, in leggero calo rispetto al 2021 (-1,5%). Il catalogo offerto è di quasi 1,4 milioni di titoli, trainato soprattutto dalla crescita dell’online. Le copie totali vendute da gennaio a settembre sono pari a 69,9 milioni, 1 milione in meno dell’anno scorso, ma 9 milioni in più rispetto al 2019.
Ma quali sono le abitudini degli italiani? Per quanto riguarda i circuiti di vendita, continuano ad essere preferite le librerie fisiche, che superano la metà degli acquisti (53,9%), ma sempre più insidiate dall’online (41,3%), con la GDO sostanzialmente ferma (4,8%).
I lettori sembrerebbero collocarsi in una fascia ampia e articolata. Come dato generale, secondo il report di Pepe Research per AIE, il 71% dei cittadini tra i 15 e i 74 anni ha dichiarato di aver letto almeno un libro (cartaceo o eBook) o ascoltato un audiolibro negli ultimi 12 mesi. Il campione, come si è detto, è piuttosto variegato e vede la percentuale dei lettori al 90% nella fascia 15-17 anni, 89% nella fascia 18-24, 79% nella fascia 25-34, 78% nella fascia 35-44, 66% nella fascia 45-54, 59% nella fascia 55-64 e 63% nella fascia 65-74. Per quanto riguarda il tempo di lettura, solo il 21% dei lettori legge più di 5 ore alla settimana, anche se un ulteriore 16% si colloca nella fascia 3-5 ore e le percentuali sono sostanzialmente omogenee anche nelle tempistiche minori. Cresce invece nettamente il numero di editori, indipendenti e non. Le case editrici attive nel 2022 che hanno inserito almeno un titolo nella banca dati dei libri in vendita superano quota 5.000.
Il report di Kobo: TikTok protagonista
Dati interessanti anche sul fronte del Kobo Book Report 2023. 1.800 è un numero piuttosto impressionante e corrisponde agli anni trascorsi dagli italiani in lettura (e audiolibri) dal mese di gennaio. Inoltre, alcuni periodi dell’anno e della giornata si sono dimostrati più “amici della lettura”. Ad esempio, il mese in cui gli italiani hanno letto di più è agosto, seguito da luglio e gennaio. Per gli audiolibri, invece, il mese d’oro è maggio, mentre sia libri che audiolibri condividono lo stesso giorno della settimana preferito, la domenica. Analizzando più nel dettaglio la giornata, il tempo dedicato alla lettura è tendenzialmente superiore verso sera, prima di andare a letto. Per quanto riguarda i generi in evidenza, il True Crime è il protagonista, con una crescita del 280% rispetto al 2022, seguito dalla narrativa Young Adult, in crescita del 94%.
Ma oltre ai numeri, dal report emerge chiaramente il ruolo cruciale dei social nella scelta dei titoli di lettura, soprattutto fra il pubblico più giovane. E naturalmente è TikTok il protagonista, con l’hashtag #BookTok che rappresenta una sotto-community in costante crescita, in cui i creator recensiscono libri e creano contenuti relativi alla lettura. Per dare un po’ di cifre sul nostro Paese, l’hashtag #booktokitalia ha superato il miliardo di visualizzazioni. Oltre a promuovere titoli emergenti, TikTok si è dimostrato anche uno strumento molto efficace nel riportare in auge titoli del passato.
Previsioni per il 2024
Insomma, l’editoria digitale cresce e si sviluppa e i social sembrano sempre di più uno strumento fondamentale per quella che è la prima industria culturale italiana. Cosa ci si aspetta dal 2024? Difficile a dirsi, anche se probabilmente il mercato tenderà a consolidarsi sui medesimi indicatori di quest’anno. Continuerà la crescita del mercato online a scapito di quello fisico e gli audiolibri giocheranno ancora un ruolo importante. Game changer all’orizzonte? Per il momento no.